Arcaico contemporaneo
Segnalato daCategoria: Mostre
Data: dal 06 novembre 2010 al 15 novembre 2010
Indirizzo: CHIOSTRO SANT'ANNA, PIAZZETTA SANT'ANNA,
Provincia: Ferrara
Orario di apertura: 16.00- 21.00
Come arrivare: nell'omonima Piazzetta Sant'Anna.
Sito internet: www.biennaleferrara.com
Referente: Pro art
Per informazioni: 0532242875
E-mail: info@biennaleferrara.com
ARCAICO CONTEMPORANEO
Come Orfeo nella Valle dell’Ade
Dal 6 al 15 novembre 2010
Chiostro Sant'Anna
Piazzetta Sant’Anna, Via Giovanni Boldini
a cura di Virgilio Patarini
Proseguono con successo gli eventi della 5° Biennale d’Arte internazionale di Ferrara.
Da sabato 6 novembre alle ore 18.30 sarà di scena presso il Chiostro Sant’Anna la mostra “Arcaico Contemporaneo”. Verrà presentata dal suo curatore Virgilio Patarini e seguirà un buffet inaugurale a cura della pasticceria Duca D’Este. Continuerà fino al 15 novembre.
La forza dirompente che soggiace all’arte degli autori qui radunati scaturisce e si alimenta dall’incontro-scontro di forze ancestrali e antitetiche: il Caos, ovvero, la Materia informe, l’Inconscio, si incontra e si scontra con un principio ordinatore che potremmo definire “cosmogonico”, ossia che tende a mettere ordine nel disordine e a trasformare il “Caos” in “Cosmo”. Quest’ultimo principio potremmo chiamarlo ‘Ragione’ o ‘Forma’. In altri termini, il “Pathos” contrapposto al “Logos”, per dirla con gli antichi greci.
Da anni, quotidianamente questi giovani artisti combattono contro i loro demoni... O forse no. Forse la metafora è fuorviante. Forse non si tratta di una battaglia, ma piuttosto di una incantagione. In una battaglia lo scopo è l’annientamento, la sconfitta dell’avversario. In un incantesimo, invece, ci si prefigge di “ammaliarlo”, catturarlo nelle reti del rito magico per soggiogarlo e piegarlo ai propri voleri: “domarlo”, magari solo per un breve tempo.
Per questo le opere di costoro ci appaiono così oscuramente evocative: perché l’azione catartica della loro arte non ha sconfitto le forze primigenie dell’Inconscio (paure, emozioni irrazionali, sogni, pulsioni profonde, deliri), ma ha ingaggiato con queste una specie di mistico e sensuale “corpo a corpo”: una sorta di danza sciamanica capace di tenerle, almeno per un poco (e forse solo in parte), sotto controllo. Il Mito serve a questo. Anche a questo. Raccontare, evocare, dipingere delle storie serve anche a questo. Come Orfeo che cantando incanta gli Dei degli Inferi. Egli non li uccide: li commuove. La sua arte riesce per qualche istante a sospendere il tempo, ad aprire uno spiraglio nel consueto e ineluttabile volgere degli eventi. E salva dalla ferocia dell’oblio ciò che ama. Per un istante.
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